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mercoledì 7 giugno 2017

Naon jazz up! Per una cultura diffusa, libera e solidale a Pordenone

Naon jazz up! Per una cultura diffusa, libera e solidale.
È sulla base di questo messaggio semplice ma incisivo, rivolto alla città come monito di fronte al pericolo di una deriva settaria e negazionista, che nasce uno straordinario evento musicale al quale hanno aderito i migliori jazzisti nostrani (Bruno Cesselli, Massimo De Mattia, Francesco Bearzatti, Juri Dal Dan, Emanuel Donadelli e Romano Todesco); organizzato dal circolo Zapata, si svolgerà sabato 17
giugno alle ore 21 presso il ridotto del Teatro Verdi.
Prima le dichiarazioni del sindaco Ciriani, poco intenzionato a concedere un nuovo spazio alla storica ultratrentasettenale associazione culturale di orientamento libertario; poi una riuscitissima raccolta di firme (circa 600) lanciata da un gruppo di storici locali allo scopo di chiedere una sede per il circolo Zapata e la sua importante biblioteca - dotata di 2000 e più volumi; ora questa originale manifestazione musicale organizzata dai libertari zapatisti di Pordenone, che hanno voluto lanciare un messaggio fortemente propositivo: fare cultura attraverso una pratica autogestionaria, autofinanziata e in un rapporto solidaristico tra i soggetti coinvolti è possibile anche in una città in cui la prassi della censura delle diverse sensibilità culturali si fa norma istituzionale ed è concreto il rischio di perdere la pratica del confronto e del libero pensiero.
Non stupisce quindi che a rispondere all’appello “una casa per la biblioteca intitolata a Mauro Cancian” siano stati diversi musicisti jazz. Come scriveva Steve Lucy: “Possiamo dire che il jazz è un virus, un virus di libertà che si è diffuso sulla terra, “infettando” tutto ciò che ha trovato sulla sua strada: il cinema, la poesia, la pittura e la vita stessa”. Il jazz è libertà: o stai dalla sua parte o dall’altra.
La musica sarà ancora una volta il linguaggio universale e meticcio, sarà il luogo di contaminazioni e sperimentazioni, sarà la metafora di un tessuto sociale e culturale che parla più lingue, sarà l'espressione di una pluralità di soggetti e pensieri, sarà l'antidoto al pensiero unico e ai diktat di un apparato politico/burocratico, miope e arrogante, chiuso dentro una logica di autoreferenzialità, che non sa e non intende cogliere le diverse istanze e la ricchezza rappresentate dal variegato mondo sociale, artistico e culturale che, ancora oggi, si conferma essere la vera anima della città. E allora… Naon Jazz Up!

Circolo Libertario Emiliano Zapata


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